08 giugno 2016

Four Eyes - Welcome To Earth [ALBUM Review]

Due anni fa avevo davvero amato Our Insides, l'album di debutto di Erin Lovett, in arte Four Eyes: era una collezione piena di piccole gemme folk-pop frutto di un songwriting intelligente, scaltro e a tratti sorprendente nella sua totale artigianalità. 
La musicista di Athens, Georgia è arrivata oggi alla sua opera seconda, con un titolo impegnativo - Welcome To Earth - e un sottotitolo - Songs For Children - che sembra dichiarare una sorta di "manifesto" della semplicità. Semplicità che si incarna soprattutto nell'essenzialità anti-folk dei dieci pezzi del disco (la dimensione è totalmente acustica e "da cameretta": voce, chitarra, ukulele, glockenspiel, poco altro) ma possiede una delicatezza di tocco ed una capacità di scrittura fuori dall'ordinario, particolarmente evidente nelle splendide liriche narrative e crepuscolari (quelle della filastrocca notturna Monsters sono le mie preferite). 
Manca, rispetto all'album d'esordio, la ricerca del ritornello catchy, ma qui il lavoro di Erin sembra fondamentalmente diverso: più vicino alla leggera e incantevole raffinatezza naif dei The Innocence Mission (e un po' alle ultimissime cose di Eskimeaux), piuttosto che al ruvido cantautorato indie femminile in voga. Il risultato è comunque davvero convincente dal primo all'ultimo episodio, a maggior ragione perchè le nuove canzoni di Four Eyes suonano "nude", senza orpelli, dirette e sincere. 
Davvero un piccolo tesoro da scoprire! 

 

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