22 luglio 2017

Agent Blå - Agent Blå [ALBUM Review]

La tempesta perfetta post punk à la Joy Division di chitarre che apre Derogatory Embrace, la prima traccia dell'omonimo album di debutto degli svedesi Agent Blå, è senz'altro un modo rude di accogliere l'ascoltatore, ma la band di Goteborg è questa: un concentrato di nervi, energia e melodia al tempo stesso, che travolge come un treno in corsa e non si volta indietro.
Aspettavamo questo disco da tempo, dopo avere apprezzato nel corso dell'ultimo anno un paio di singoli (la muscolare Strand e la sottile e tagliente Don't Talk To Strangers), e le attese non sono per nulla deluse, anzi. L'humus da cui sono germinati gli Agent Blå è in effetti lo stesso che ha fatto crescere i concittadini Westkust: il lato, diciamo, più sporco, ruvido, ma al contempo entusiasmante dell'indie pop svedese. 
Emilie Alatalo, voce sinuosa e spigolosa sensualità, guida i quattro compagni d'avventura lungo dieci episodi di misurata cattiveria e (tutto sommato inattesa) immediatezza, dove i ritmi non si allentano mai, le chitarre disegnano febbrili jingle jangle prima di sprofondare nelle distorsioni e fondersi con i poderosi bordoni di synth. Una corsa precipitosa che dopo 35 minuti non può che lasciare soddisfatti e con il fiatone. 



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