21 maggio 2016

Go Cozy - Glaziao [ALBUM Review]

Pare che la parola Glaziao, nel gergo dell'isola di Puerto Rico, nella quale è cresciuto il leader dei Go Cozy Homero Salazar Andrujovich, stia ad indicare la condizione perfetta per uscire in mare a fare surf. Come se, in fondo, l'album di debutto della band di Washington DC, fosse una sorta di concept incentrato su un'idea di estiva rilassatezza, di chill out crepuscolare ambientato idealmente su una spiaggia baciata dall'ultimo tiepido sole della giornata. Fin dall'iniziale Mind Ruins i Go Cozy aprono davanti all'ascoltatore orizzonti vagamente onirici, increspati dallo scampanellare delle chitarre, dilatati dalle rimtiche quasi ipnotiche, colorati dai riflessi dorati del sinth e resi preziosi dall'armonia leggera delle voci di Homero e Maria Sage. 
Al di là di ogni etichetta di genere - chiamiamolo tranquillamente dream pop se volete - è evidente che la band ha lavorato sodo (diversi anni, se è vero quello che si legge in rete) per ricercare un suono che sia perfettamente personale, e non si può negare che Glaziao riesca nell'impresa, creando atmosfere ovunque liquide e avvolgenti, senza perdere di vista l'innervatura guitar pop di tutti i pezzi e trovando negli episodi migliori (Silver Lining, Without You Around, Our Best Reflections, Body Boarding) delle dinamiche che sfiorano la perfezione formale e si nutrono di un'aerea leggerezza. 




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