11 maggio 2016

Mulligrub - Soft Grudge [ALBUM Review]

L'album di debutto dei Mulligrub è uno di quei dischi in cui ti imbatti assolutamente per caso: non hanno un'etichetta alle spalle, vegono dalla remota provincia canadese (Winnipeg) e non è nemmeno tanto facile reperire informazioni in rete su di loro. Eppure Soft Grudge è, a mio parere, uno degli album più belli usciti quest'anno, così fresco e vitale nella sua spontaneità artigianale da arrivare direttamente al cuore. Kelly Campbell e i suoi due compagni d'avventura dal punto di vista stilistico si piazzano dalle parti di un indie pop dinamico ed essenziale, chitarra-basso-batteria, ruvido appena quanto basta per dare ad ogni canzone una dimensione indie di grande immediatezza, cantautorale nella cura di certi particolari (le liriche autobiografiche, le armonie, alcune soluzioni di scrittura non scontate) che danno al suono dei Mulligrub una marcia in più a tante band simili che affollano la scena nord americana. 
Le dieci canzoni si spartiscono tra momenti più vigorosi trascinati dall'esuberanza vocale della Campbell (l'iniziale Canadian Classic, che è la mia preferita del lotto, la più complessa e sofferta Europe e l'ampia e trascinante Anyways However) ed altri marcatamente melodici (su tutte la splendida NFLD, con la sua evoluzione interna, ma anche quel gioiellino che è Man In The Moon) che ricordano da vicino la produzioni di artiste come Waxahatchee o Eskimeaux. 

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