10 settembre 2016

Stephen's Shore - Ocean Blue [EP Review]

Spesso, dal nulla, ti capita in mano un disco che è una vera e propria gemma. In genere te ne accorgi dalle prime note. Poi, quando sei arrivato alla fine, rifletti sul nome della band/artista e - quasi sempre è così - ne cerchi qualche notizia su internet, visto che non l'hai mai sentito nominare prima. 
Sì, con i Stephen's Shore ovviamente è successo così. Le prime note solari, scampanellanti, totalmente luminose di Ocean Blue, con le sue chitarre jangly, con i suoi cori, con la sua perfetta circolarità, con il suo retrogusto di Field Mice, di Orchids, di Brighter. La meraviglia degli altri tre pezzi, che non re-inventano certo l'indie pop, ma ne interpretano lo spirito con una gentile esuberanza che strappa sorrisi. E l'immancabile ricerca su chi siano questi signori che hanno pubblicato uno dei migliori EP dell'anno. 
Stephen's Shore vengono da Stoccolma (eh, questi svedesi...!), sono in cinque, a occhio non mi sembrano dei novellini ma ufficialmente sono al disco d'esordio, incidono per la Cloudberry Records, che già di per sè è una garanzia. 
Il resto è già dichiarato: due canzoni che sono altrattanti prodigi guitar pop (quella citata e la conclusiva Let's Go Home, talmente fresca e leggera che per i 3:45 di durata potete anche fare senza l'aria condizionata in casa); altre due canzoni che rivelano notevoli doti di scrittura e quell'umore un po' sognante che è un must del genere.
Il disco ideale per questo ultimo caldo scorcio di estate: raccomandatissimo!



 

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