14 settembre 2016

Vansire - Reflections And Reveries [ALBUM Review]

Non c'è titolo migliore, per un album dream pop, di Reflections And Reveries. Josh Augustin e Sam Winemiller, i due giovani musicisti del Minnesota che hanno scelto di chiamare la loro band Vansire, sembrano in effetti aver creato quasi un concept album, costruito in modo che il primo (atmosferico) pezzo si intitoli non a caso Reflection e l'ultima ovviamente Reveries, a disegnare una sorta di viaggio dai confini vasti e sfumati come quelli proposti nella bella foto di copertina. 
I Vansire, fin dall'incisiva e ritmicamente complessa Pontchartrain, scelgono una strada personale ed efficace: chiarre densamente jangly, voci filtrate e sempre in secondo piano, melodie gentili che profumano di pop svedese e di Belle & Sebastian (ascoltate bene il pezzo citate e ditemi se la linea melodica non è Ease Your Feet In The Sea), dinamiche mosse ed echi suggestivi. Nel lotto ci sono anche episodi di indole diversa, dove affiora una psichedelia nostalgica ed un paesaggismo onirico (Water Boils su tutte), ma i Vansire sembrano dare il meglio quando le chitarre si fanno più appuntite, le canzoni si asciugano e i tempi si velocizzano: Montana Girl, Love You To, Postal Codes, The Life We Live sono pezzi davvero notevoli e trascinanti, che mostrano doti sopraffine. 
C'è molta carne al fuoco quindi in Reflections And Reveries e forse non tutto convince a pieno, ma ci sono cinque o sei cose davvero da applausi.



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